In questa campagna elettorale avete sentito parlare di sanità?


Cesare Cislaghi | 7 Settembre 2022

I Programmi Elettorali

Non sono un appassionato di televisione e neppure di talk show, ma è inevitabile che capiti di ascoltarne qualcuno quando la televisione è accesa in famiglia, ed è allora che mi son chiesto il perché non sentissi parlare, o per lo meno poco, di sanità1.

Ho quindi cercato online i programmi elettorali dei partiti e ho cercato di capire cosa propongono per la sanità nei prossimi cinque anni di governo; qui di seguito riporto i link da sinistra a destra:

 

Alcune voci del dibattito

Dico subito che sul web ho trovato alcune analisi comparative che credo siano interessanti da leggere indipendentemente dall’ottica da cui sono state scritte. Le riporto senza alcun criterio di selezione tranne quello di aver scritto nel motore di ricerca “sanità ed elezioni 2022”:

 

Alcune sparse citazioni

L’impressione generale è che in molti dei programmi si parli “anche” di Sanità perché non se può fare a meno ma non c’è stato in tutti uno sforzo ugualmente importante di analisi ed approfondimento; quello più esteso in tema sanità è il programma della Lega. In genere poi le proposte sono molto generiche e poco operative o talune, invece, troppo particolari per non far sospettare interessi di parte.

In questo primo mio articolo sull’argomento, non me la sento di fare un’analisi comparativa approfondita e allora mi permetterò solo, in modo provocatorio, di riportare alcune frasi qua e là dei programmi, ben sapendo che, estratte dal contesto, potrebbero non dare il loro vero significato. Le elencherò in senso opposto al precedente elenco, cioè da destra a sinistra.

 

Dal programma di Fratelli d’Italia
  • Sviluppo della sanità di prossimità e della medicina territoriale, rafforzamento della medicina predittiva e incremento dell’organico di medici e operatori sanitari.
  • Estensione prestazioni medico sanitarie esenti da ticket.
  • Contrasto alla pandemia da Covid-19 attraverso la promozione di comportamenti virtuosi e adeguamenti strutturali – come la ventilazione meccanica controllata e il potenziamento dei trasporti senza compressione delle libertà individuali.
  • Revisione del piano oncologico nazionale.

 

Dal programma della Lega
  • I cardini del Servizio Sanitario Nazione da tutelare sono:
  • Universalità, che garantisce le prestazioni sanitarie a tutta la popolazione.
  • Uguaglianza, nell’accesso alle prestazioni del SSN senza nessuna distinzione di condizioni individuali, sociali ed economiche.
  • Equità, intesa come parità di accesso alle prestazioni e ai servizi in rapporto a uguali bisogni di salute. La condizione indispensabile per preservare questo modello è garantire il finanziamento prevalentemente pubblico del nostro servizio sanitario nazionale.
  • Libertà di scelta terapeutica, l’emergenza sanitaria causata dalla recente pandemia del virus SARS-Cov-2 ha indotto il governo ad assumere decisioni che imponessero obbligatoriamente, per legge, un trattamento sanitario obbligatorio come, appunto, la vaccinazione contro il Covid-19 per certe categorie di individui. Tale disposizione, benché sia stata introdotta a tutela e salvaguardia della Salute Pubblica, ha di fatto privato i cittadini della libertà di scelta terapeutica e imposto restrizioni alla libertà personale. Sebbene tale decisione sia stata adottata per cercare di fronteggiare una situazione di evidente emergenza nazionale, riteniamo che, pur convinti dell’importanza della vaccinazione diffusa rivolta in particolare alle categorie più fragili, tale trattamento debba essere offerto ai cittadini senza più alcun obbligo, quanto piuttosto garantendo un’ampia campagna di informazione che possa accompagnarli nella scelta più consapevole possibile a tutela della propria salute e di quella altrui e promuovendo prima di tutto le cure domiciliari.
  • Ampliare i giorni e gli orari di apertura degli ambulatori, compreso il sabato e la domenica.
  • Togliere il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina: la grave carenza di medici che sta creando gravissimi problemi ai cittadini è causato dal collocamento a riposo di una generazione di medici inserita all’avvio del SSN e di cui non si è saputo programmare la sostituzione, a causa soprattutto del numero chiuso imposto dall’Università sia alle iscrizioni alla facoltà di Medicina e sia al numero delle borse di studio per l’accesso alle specializzazioni, indispensabili per essere assunti e inseriti nel SSN.
  • Alle Regioni la competenza per la programmazione del personale sanitario: La programmazione del fabbisogno di personale medico e infermieristico dovrà essere effettuata dalle Regioni contestualmente all’approvazione del Piano Socio Sanitario Regionale, in modo da far coincidere la programmazione delle strutture sia ospedaliere che territoriali, con il fabbisogno di personale necessario alla loro gestione.

 

Dal programma di Forza Italia
  • Potenziamento degli Ospedali Pubblici.
  • Revisione dei LEA – livelli essenziali di assistenza. 
  • Contrasto alla mobilità sanitaria passiva, che costringe a spostamenti in caso di emergenza ed urgenza ed in caso di patologie di bassa complessità con una maggiore garanzia dei Livelli essenziali di prestazione in tutte le Regioni e favorendo invece lo sviluppo di poli di eccellenza nazionale in caso di gravi patologie che richiedono prestazioni di alta complessità.
  • Valorizzazione dell’approccio “one health” che connetta la salute degli esseri umani, quella degli animali e la salubrità dell’ambiente.
  • Promozione della pet therapy a supporto delle persone con fragilità.

 

Dal Programma di Azione-Italia Viva

Finanziamento stabile e adeguato a medio termine: Il SSN deve essere adeguatamente finanziato, in misura comunque non inferiore alla media del finanziamento dei Sistemi Sanitari dell’Unione Europea, in termini di entità complessiva. Inoltre, è opportuno destinare una quota non inferiore al 3% del Fondo Sanitario Nazionale alla Ricerca, riaffermando il principio che l’attività di ricerca sia parte integrante e fondamentale del SSN, motore virtuoso di sviluppo del Paese.

 

Dal Programma del Movimento 5 Stelle
  • Basta interferenze della Politica nelle nomine dei dirigenti sanitari.
  • Riforma del titolo V della costituzione per riportare la salute alla gestione diretta dello Stato ed evitare le attuali disfunzioni dei 20 sistemi regionali, a maggior ragione emerse con la pandemia.
  • Potenziamento e accessibilità alle terapie innovative e avanzate.
  • Incentivi per i Pronto Soccorso.
  • Aumento delle retribuzioni per il personale sanitari.

 

Dal Programma del PD
  • La salute rappresenta un bene pubblico fondamentale per la qualità delle nostre vite e per le politiche pubbliche di coesione.
  • Ci impegniamo a superare il modello di programmazione della spesa sanitaria costruita per comparti chiusi e tetti di spesa. In modo particolare, il tetto sulla spesa per il personale sanitario ha rappresentato un ostacolo al rafforzamento del Servizio Sanitario Nazionale.
  • Per realizzare questi obiettivi, è necessario adeguare il finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale, allineandolo progressivamente ai grandi Paesi europei, e rafforzare la sua capacità di garantire il diritto alla salute in maniera più omogenea in tutte le Regioni.

 

Dal Programma Verdi-Sinistra
  • Inserimento dell’obiettivo ‘salute’ in tutte le politiche, potenziamento dei servizi di prevenzione e tutela ambientale, superamento dell’attuale separazione tra gli stessi.
  • Abolizione dei vantaggi fiscali connessi alla sottoscrizione di polizze assicurative sanitarie e alla partecipazione a fondi sanitari integrativi.
  • Istituire la rete dei medici Sentinella Per l’Ambiente

 

Diversità od omogeneità

Le poche frasi riportate hanno più lo scopo di incentivare la lettura dei singoli programmi elettorali che non di riuscire a caratterizzarli rispetto alle idee in argomento Sanità.

Alcuni temi, anzi, sono simili in tutti i testi: si parla di risolvere l tempi delle liste di attesa, di aumentare il personale, di aumentare il finanziamento, di potenziare la sanità territoriale, ecc.

Alcuni punti, pochi, li differenziano: ad esempio il ruolo dello Stato e delle Regioni nel Governo e nella Gestione della Sanità o il rapporto tra pubblico e privato. Comunque tutti i testi affermano una scelta senza ripensamenti per il Sistema Sanitario Nazionale e per la necessità di sviluppare maggiormente il settore della Prevenzione.

 

Ma sarà così, poi?

In questi anni ho sentito molti dibattiti e ho partecipato a molti convegni dove si è discusso di sanità. Non ritrovo nei programmi elettorali le diversità di posizioni che ho invece trovato tra esperti, operatori, politici e amministratori. Mi chiedo allora se i programmi elettorali siano più rivolti a rassicurare i cittadini che nulla cambierà nell’impostazione del SSN, pur rassicurandone il miglioramento in termini di efficienza e di efficacia, oppure se le diversità di opinioni presenti nel paese non siano per nulla recepite dalla politica.

Mi permetto allora di avanzare il dubbio che in tema di Sanità i programmi elettorali risulteranno la guida dei programmi di Governo, perché soprattutto le diverse lobbies presenti nella Sanità hanno diversa penetrazione nei partiti e probabilmente riusciranno ad influenzarli in modi differenti. Sarà allora importante che nel paese continui a consolidarsi la scelta del modello di Sanità pubblica, universale, uguale ed equa per tutti i cittadini, e che qualunque sarà il Governo ci si preoccupi però di garantire un accesso efficace e confortevole alle prestazioni correggendo le tante criticità presenti e che la pandemia ha reso ancor più disagevoli.

Ma anche che a livello di dibattito culturale si sappiano sviluppare presto le linee di adeguamento dell’attuale sistema sanitario ai notevoli cambiamenti avvenuti nella medicina, nella società, nell’economia; mi pare che di questo i programmi elettorali non abbiano voluto o saputo occuparsene.

 

Cosa chiederemmo ai partiti in tema Sanità?

Se ci trovassimo presenti ad un dibattito tra partiti in tema di Sanità e ci permettessero di far loro delle domande, cosa chiederemmo?

  1. Chiederemmo innanzitutto se confermano che la sanità debba avere un sistema universalistico, globale, equo e finanziato sulla fiscalità generale, e se si ritiene che l’interesse collettivo superi l’interesse individuale e si debba limitare anche le libertà, se realmente e comprovatamente risulta necessario per tutelare la sanità pubblica.
  2. Quali pensano debbano essere le modifiche dei LEA, soprattutto a riguardo dell’introduzione di criteri di qualità e di accessibilità, vuoi temporale che territoriale.
  3. Quale pensano debba essere il ruolo della sanità privata, se solo con una funzione di produzione di servizi per il sistema pubblico, se con una funzione di integrazione di servizi che il pubblico non eroga, se con una funzione di sostituzione per chi può ottenere servizi migliori e/o più accoglienti.
  4. Quale pensano debba essere l’impegno per le attività di prevenzione e che integrazione debbano avere sia con la medicina di territorio sia con i servizi ambientali e sociali.
  5. Quali debbano essere le funzioni e il ruolo dei medici di medicina generale e che modalità organizzative debbano avere e quali rapporti con la medicina specialistica ed ospedaliera.
  6. Quali programmi di ammodernamento delle strutture e delle tecnologie, soprattutto a livello ospedaliero.
  7. Quale pensano sia la “giusta” misura dei finanziamenti della sanità e quali i criteri per una giusta ed equa ripartizione tra aree e servizi.
  8. Quali strategie per l’assunzione, l’inquadramento e la remunerazione del personale sanitario.
  9. Quali modifiche si pensa di attuare nei processi di formazione e di aggiornamento, ed in particolare come si pensa di governare il rapporto con le università.
  10. Quale sviluppo si pensa di attuare al sistema informativo, quale politica di liberalizzazione degli accessi, quale interpretazione ai limiti della privacy, quali processi di valutazione dell’efficacia e dell’efficienza delle attività.

 

… e forse vorrei domandare tante altre cose ma senza molta speranza, oggi, di trovare nei partiti una valida interlocuzione, ed è per questo che spero, chiunque dovrà governare, che vorrà scegliere amministratori e tecnici validi, e non solo fedeli alle logiche di partito.

 

Abituiamoci a chiedere di render conto dei programmi

Anche se spesso generici e spesso del tutto utopici, ma abituiamoci a chiedere ai partiti che saranno chiamati a governare di render conto della realizzazione almeno dei programmi che hanno pubblicati per chiederci il voto e la fiducia elettorale. Questo sarebbe un modo concreto perché la nostra democrazia non scivoli sempre più verso una demagogia come spesso, soprattutto in clima elettorale, abbiamo timore che stia accadendo.

  1. Questo testo è stato pubblicato anche sul blog “Come sta la Sanità” della rivista Epidemiologia & Prevenzione.