QuBì, reti territoriali per contrastare la povertà dei bambini

Un sostegno pre, durante e post pandemia


QuBì – La ricetta contro la povertà infantile1 nasce sul finire del 2016, quando l’allora presidente di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti riceve i preoccupanti dati di Banco Alimentare relativi alla povertà alimentare infantile nella città di Milano. La Fondazione decide quindi di lanciare una call alle istituzioni milanesi per la raccolta di 25 milioni di euro volti a contrastare la povertà infantile – e in particolare alimentare – sul territorio cittadino, promuovendo la collaborazione tra istituzioni pubbliche e terzo settore, e implementando azioni di sistema e interventi mirati a bisogni puntuali e/o aree specifiche della città2.

 

Processo, caratteristiche e obiettivi

L’esperienza di QuBì prende vita con l’obiettivo di misurare la povertà minorile sul territorio milanese e di realizzare una fotografia del fenomeno e delle risposte di contrasto messe in campo. Al fine di ottimizzare le risorse ed individuare risposte efficaci e tempestive, grazie alla collaborazione con il Comune di Milano, viene creato un database attraverso l’incrocio di fonti provenienti dall’amministrazione pubblica e dal privato sociale, in grado di leggere in maniera aggregata i dati relativi alle persone beneficiarie di contributi per il contrasto alla povertà3. A partire da questo lavoro di ricomposizione, nel 2016 in città vengono stimati 19.700 minori in 9.400 famiglie in condizioni di povertà che già accedevano a qualche forma di sostegno pubblico (SIA, REI, misure comunali).

Il rischio è tuttavia che tali dati non comprendano l’intero universo di minori poveri in città: è infatti plausibile immaginare che siano esclusi dalla rilevazione proprio quei nuclei più fragili e meno inseriti nelle reti sociali e dei servizi, privi dunque degli strumenti per poter presentare la richiesta di contributo4. Un’altra questione che merita attenzione riguarda poi la valutazione di quanto, da un lato, l’introduzione del Reddito di Cittadinanza e il conseguente ampliamento della platea dei potenziali beneficiari e, dall’altro, la crisi economica e sociale provocata dall’emergenza sanitaria da Covid-19 possano aver contribuito a modificare – come vedremo – il quadro delineato.

Parallelamente a questa prima analisi quantitativa, QuBì ha avviato un percorso di condivisione e coinvolgimento a più livelli volto alla costruzione di un bando non competitivo che potesse unire e finanziare tutte le realtà territoriali che si occupano di contrasto alla povertà. Al fine di individuare i destinatari delle azioni, i dati raccolti dalla mappatura sopracitata sono stati disaggregati per i 9 Municipi e per gli 88 Nuclei di Identità Locali. Nel 2018 è stata pubblicata la call “Al Bando le Povertà” da circa 5 milioni di euro, prioritariamente indirizzata a 20 quartieri cittadini caratterizzati da una maggiore intensità del bisogno5. Al bando hanno risposto 557 realtà sul territorio di Milano, molto eterogenee tra loro: dal centro ascolto Caritas alla social street, dai comitati genitori delle scuole al terzo settore. Concretamente le reti, formate da organizzazioni già operative all’interno dei singoli territori, hanno elaborato delle “ricette di quartiere” volte a mettere al centro le necessità delle persone in povertà offrendo una risposta univoca e integrata ai bisogni. Le 23 “ricette” di QuBì contro la povertà, dislocate in 25 quartieri cittadini con un totale di oltre 28 mila potenziali beneficiari, hanno ricevuto un finanziamento biennale (2019-2020) di 200 mila euro cadauna.

Un elemento caratterizzante l’esperienza di QuBì è senz’altro stato il grosso impegno elargito nella costruzione di reti. Il coinvolgimento a tempo pieno delle 8 assistenti sociali esperte del Comune di Milano nel lavoro con le realtà del terzo settore vincitrici del bando, e in particolare con i professionisti esperti di comunità e referenti di rete, è risultato fondamentale, sia per la realizzazione di una prima lettura dei bisogni del quartiere, sia per la creazione di spazi di confronto e tavoli di coordinamento con le reti attivate nei singoli municipi. Tale prassi ha dunque favorito un incontro di saperi professionali offrendo ai cittadini un approccio integrato e un metodo di intervento condiviso, in cui pubblico e privato sociale sono chiamati a condividere le responsabilità, integrare le rispettive risorse e costruire insieme la regia degli interventi. Il tutto è stato agevolato dalla presenza di un facilitatore progettuale, che ha supportato la definizione operativa delle idee, favorito la costruzione di un sistema di coordinamento fra gli attori, e contribuito all’individuazione di strumenti e metodi di lavoro utili a facilitare la costruzione di percorsi volti al miglioramento della qualità di vita delle famiglie beneficiarie. L’attenzione posta al lavoro di rete ha inoltre generato contaminazioni positive all’interno dei quartieri, non solo tra operatori e volontari, ma anche tra gruppi di cittadini, pure provenienti da ceti sociali diversi.

 

Attività del primo biennio (2019-2020)

Nel corso del primo biennio di attività, il programma QuBì si è sviluppato principalmente lungo tre assi:

  • realizzazione di azioni specifiche e innovative di contrasto alla povertà alimentare;
  • aumento della capacità di spesa delle famiglie in povertà per soddisfare i loro bisogni primari;
  • potenziamento dell’accompagnamento delle famiglie per fare in modo che escano dalla situazione di bisogno.

Se consideriamo i contenuti delle singole “ricette”, possiamo vedere come tutte abbiano proposto l’attivazione di interventi di contrasto alla povertà alimentare, doposcuola e azioni di collaborazione con le scuole del territorio, e istituzione di tavoli di coordinamento territoriali. La grande maggioranza delle progettualità contengono inoltre corsi di insegnamento della lingua italiana, attività rivolte a bambini della fascia di età 0-3 anni, corsi di formazione su stili di vita sani o budgeting familiare, accesso ad attività sportive per minori ed eventi di coesione sociale. Sono inoltre presenti attività di inserimento lavorativo, mappature e cartine geo-referenziate degli esercizi commerciali della zona e dei servizi attivi sul territorio, forme di collaborazione con i pediatri6.

Oltre alla call “Al Bando le Povertà”, sono molte le attività realizzate nel periodo compreso tra settembre 2018 e dicembre 2019 finalizzate al contrasto della povertà a Milano e schematizzate nella tabella seguente.

 

Quando Cosa
Settembre 2018 Inaugurazione di 2 Hub alimentari di Quartiere con l’obiettivo di recuperare le eccedenze alimentari da mense aziendali e GDO, e di redistribuirle alle famiglie in stato di bisogno.
Marzo 2018 Realizzazione di Oltre il cibo, progetto di housing sociale e reinserimento lavorativo, legato all’iniziativa “Ruben Ristorante Solidale”, che offre la possibilità alle persone in stato di bisogno di cenare a solo 1 euro.
Marzo 2018 Inaugurazione di 3 Empori della Solidarietà (Barona, Lambrate e Niguarda) in cui le famiglie in difficoltà possono fare la spesa pagando con una tessera a punti assegnata dalla Caritas Ambrosiana.
Maggio 2019 Nascita di Operazione carrello sospeso con l’obiettivo di coinvolgere la cittadinanza nel sostegno delle famiglie in difficoltà, attraverso la realizzazione di una spesa virtuale presso l’Emporio della Solidarietà di Lambrate.
Agosto 2019 Realizzazione del progetto Frutta a Metà Mattina, volto a garantire ai bambini di 75 scuole primarie la possibilità di consumare un frutto durante la merenda, accedendo quindi a cibo sano e migliorando le abitudini alimentari.
Dicembre 2019 Realizzazione del progetto Facciamo sorridere tutti i bambini, volto a promuovere la salute orale e l’accesso alle cure dentali dei bambini che vivono in condizioni di povertà.

 

E durante la pandemia? Con l’evolversi dell’emergenza Covid-19, a Milano il numero delle famiglie in difficoltà e in condizioni di povertà – alimentare ma non solo – è aumentato e le azioni di QuBì non si sono fermate. Fin dai primi giorni di marzo dello scorso anno, l’amministrazione comunale ha dato vita al Dispositivo di Aiuto Alimentare, un sistema finalizzato a garantire la consegna di cibo a tutte le famiglie in povertà presenti sul territorio. Le reti di QuBì sono state coinvolte con l’obiettivo non solo di mappare l’andamento delle consegne delle derrate alimentari nei quartieri e individuare eventuali scoperture, ma anche di fornire personale addetto allo smistamento dei bancali di cibo7.

Oltre alle iniziative in tema di povertà alimentare, il programma ha avviato anche interventi di sostegno alla gravidanza e al parto che, a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia negli ambienti ospedalieri, sono divenuti momenti ancor più delicati specie per quelle donne in situazioni di fragilità. Allo stesso tempo, sono stati realizzati interventi di contrasto alle disuguaglianze, in particolar modo digitali, createsi tra gli studenti a causa della mancanza di sufficienti strumenti tecnologici per seguire le attività didattiche da remoto.

 

Quando Cosa
Marzo 2020 Apertura di 10 Hub temporanei per la distribuzione di pacchi alimentari alle persone che vivono in condizioni di povertà (16 mila persone raggiunge e 60 tonnellate di cibo).
Aprile 2020 Attivazione della campagna di crowdfunding Milano per Milano: aggiungi un pasto a tavola, che mira a sostenere i 10 Hub nel disporre di più prodotti alimentari per continuare a comporre i pacchi viveri, diversificare i prodotti e garantire pasti più nutrienti e vari.
Aprile 2020 Realizzazione del progetto Per Mano-QuBì, in collaborazione con Save The Children, mirato ad accompagnare e sostenere 220 mamme e i loro bambini nei primi 1.000 giorni di vita.
Settembre 2020 Distribuzione di oltre 540 pacchetti digitali completi di device, licenze e connessioni ai bambini e ragazzi che si trovano famiglie in condizioni di fragilità e che quindi non hanno la possibilità di seguire le attività didattiche da remoto.

 

Proposte e prospettive per il secondo biennio (2021-2022)

Secondo i dati di monitoraggio del febbraio 2021, le reti QuBì nell’ultimo anno hanno raddoppiato le persone assistite, passando da 25 mila (di cui 12.150 minori) del gennaio 2020 a circa 50 mila (di cui 24.600 minori). Segno che la pandemia ha colpito duramente, e in modo ancor più marcato le fasce più povere della popolazione. Il dato rilevato corrisponde a un incremento del 23% rispetto al precedente monitoraggio di settembre 2020 e ad una copertura dell’83% del target definito dalle stesse reti a inizio 2019.

Con la pandemia il lavoro delle reti è stato riconvertito ed incentrato in particolare sui temi del contrasto alla povertà alimentare e al digital divide. Alcuni numeri: i dati raccontano come, dall’inizio delle attività ad oggi, QuBì abbia raggiunto 7.800 famiglie e circa 10.800 minori in povertà attraverso i diversi interventi di sostegno alimentare e abbia coinvolto in attività aggregative e ricreative di quartiere circa 3.800 famiglie con 5.900 minori. Rispetto alle attività di supporto allo studio e al contrasto al divario digitale, QuBì ha attivato sul territorio 142 realtà coinvolgendo 2.800 minori e 2.000 minori in interventi specifici di supporto alla didattica a distanza. Infine, ammontano a 3.600 le famiglie orientate ai servizi sociali o a misure di sostegno al reddito.

Considerata quindi l’efficacia e la tempestività del programma, Fondazione Cariplo ha deciso di rinnovare il sostegno economico anche per il biennio iniziato, a seconda delle progettualità, tra gennaio e marzo 2021 e che si concluderà a dicembre 2022, destinando 150 mila euro ad ognuna delle reti di quartiere attivate in precedenza, per un totale di 3 milioni e 450 mila euro. Le “ricette” sono sempre 23 distribuite in 25 quartieri, 415 le organizzazioni territoriali coinvolte e più di 41 mila le famiglie con minori con cui QuBì intende lavorare. Gli obiettivi del nuovo biennio, ampliati e ridefiniti anche in seguito ai nuovi bisogni emersi con la pandemia, possono essere così riassunti:

  • individuazione di ulteriori persone in fragilità sociale ed economica non ancora raggiunte da nessuna misura di sostegno sociale;
  • contrasto alla povertà alimentare;
  • orientamento ai servizi e alle opportunità offerte dal Comune di Milano e dalle organizzazioni territoriali con l’obiettivo di creare tra le famiglie in povertà una maggiore consapevolezza degli aiuti disponibili e delle misure di contrasto attivabili (anche alla luce dei sostegni nazionali);
  • contrasto alla povertà educativa, tramite iniziative di supporto e rafforzamento del doposcuola, incontri di lettura e sostegno alla DAD.

Oltre al lavoro sul contrasto della povertà alimentare, per il biennio 2021-2022 sono stati attivati, anche a partire da azioni intraprese nel biennio precedente, alcuni gruppi di lavoro su specifici temi: promozione della lettura in collaborazione con le biblioteche comunali e di condominio; presa in carico di bisogni educativi speciali e possibili modelli di intervento sociale; attività di doposcuola, attraverso la realizzazione di un matching online tra volontari universitari e ragazzi delle scuole medie, contrasto al digital divide e all’abbandono scolastico; supporto alla maternità fragile quale esito di lavoro in rete tra servizi sociali, consultori e terzo settore; attivazione di “osservatori popolari” con spazio di parola rivolti ai bambini e ai ragazzi.

Attualmente sono in fase di valutazione 14 progetti “speciali”, studiati in collaborazione con 147 enti del territorio sui temi dell’accesso al cibo, dell’inserimento lavorativo all’interno delle dinamiche di quartiere e dell’accesso al tempo libero e allo sport.

Infine, sulla base del successo dell’esperienza di QuBì realizzata a Milano, Fondazione Cariplo, in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Fondazione Peppino Vismara, ha deciso di diffondere questo un nuovo modello di intervento sociale a contrasto della povertà minorile, mettendo a disposizione 12 milioni di euro per rafforzare e sostenere, con la collaborazione e l’intermediazione delle Fondazioni di Comunità che avvieranno specifiche campagne di raccolta fondi, la costruzione di reti territoriali di contrasto alla povertà anche nel resto della Lombardia e nelle province di Novara e del Varbano-Cusio-Ossola, in cui la Fondazione opera.

  1. Ringraziamo Laura Anzideo di Fondazione Cariplo e Daniela Attardo del Comune di Milano per le preziose informazioni fornite sul Programma QuBì.
  2. QuBì è promosso da Fondazione Cariplo con il sostegno di Fondazione Peppino Vismara, Intesa Sanpaolo, Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi, Fondazione Fiera Milano, Fondazione SNAM, realizzato in collaborazione con il Comune di Milano.
  3. Il database è divenuto un importante strumento di lavoro anche per i servizi sociali in quanto permette di ricostruire, da un lato, se una famiglia sta accedendo a più misure di contrasto alla povertà e, dall’altro, quali interventi possono essere attivati in favore della stessa, attingendo ad un catalogo di servizi territoriali costantemente mappati attraverso il progetto stesso.
  4. A tal proposito si veda l’intervista a Monica Villa pubblicata su Percorsi di Secondo Welfare il 22 gennaio 2019.
  5. Loreto, Padova, Viale Monza, Città Studi, Parco Lambro, Lodi-Corvetto, Umbria Molise, Ponte Lambro, Stadera-Gratosoglio, Giambellino-Lorenteggio, Barona, Selinunte, Baggio, Forze Armate, Quarto Oggiaro, Villapizzone, Gallaratese, Niguarda, Bruzzano, Dergano.
  6. Per approfondimenti si veda l’articolo di Chiara Agostini pubblicato su Percorsi di Secondo Welfare il 12 agosto 2019.
  7. Per approfondimenti si veda l’intervista a Laura Anzideo pubblicata su Percorsi di Secondo Welfare il 26 maggio 2020.