Autonomia differenziata: quali rischi?


22 Aprile 2024

Sui rischi dell’introduzione di maggior autonomia differenziata tra le Regioni segnaliamo su Quotidiano Sanità l’articolo di Pierino di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed, che evidenza come “rischiamo la disgregazione sociale” perché con la riforma Calderoli verrebbe meno uno dei due pilastri del welfare: il diritto alla salute per tutti gli individui sancito dalla nostra Costituzione. Il giudizio è motivato da dati concreti sulle profonde differenze tra Nord e Sud in materia di salute. Dunque, l’autonomia differenziata all’esame del Parlamento, invece di colmare questo divario, rischia di ampliarlo ulteriormente, dividendo l’Italia in due: una a Nord, con sanità e cittadini di “serie A”, e una a Sud, con sanità e cittadini di “serie B”.

Peraltro, evidenze empiriche sulle differenze di salute tra Regioni emergono anche da un altro contributo, pubblicato sempre su Quotidiano Sanità. Va anche segnalato che 75 Società Scientifiche riunite in FoSSC (Forum delle Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri ed Universitari Italiani) chiedono come sia possibile solo pensare al varo della legge sull’autonomia differenziata date le condizioni in cui si trova il SSN , con enormi differenze tra territori, così come descritto anche in un comunicato della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.