E il lavoro domestico ripiomba nel mercato nero


Sergio Pasquinelli | 27 Giugno 2023

L’Inps certifica una diminuzione di colf e badanti a fine 2022 rispetto all’anno precedente: di 51mila unità le prime, di 25mila le seconde, pari a un decremento di quasi l’8% del numero complessivo dei lavoratori domestici rispetto al 2021. In valori assoluti, il numero complessivo si riduce a 894mila unità, di cui 465mila colf e 429mila badanti.

È evidente che la spinta alla regolarizzazione provocata dalla pandemia si è totalmente esaurita, così come risibile si sia rivelato l’effetto della sanatoria del 2020. Si riafferma la proporzione “60/40”, la stima elaborata da chi scrive secondo cui sono in regola solo circa il 40 per cento delle assistenti familiari. Ciò significa che le badanti totali, con e senza contratto, superano il milione.

L’assistenza domestica continua a essere un pezzo fondamentale, benché molto trascurato, del nostro welfare. Tuttavia, la sua tenuta inizia a vacillare. Intanto il numero di assistenti familiari non cresce allo stesso ritmo della domanda a cui si rivolge, a causa di flussi migratori ancora troppo ridotti in questo settore, come ha spiegato Maurizio Ambrosini su questo sito. Di conseguenza, come abbiamo rilevato nella ricerca “Badanti dopo la pandemia”, questo mercato ha un basso turn over, sta invecchiando rapidamente e presenta una bassissima disponibilità alla coresidenza tra assistente familiare e persona non autosufficiente: le assistenti familiari si sono ormai ampiamente emancipate dal punto di vista abitativo.

È solo grazie ai molti tentativi, progetti, iniziative di Regioni e Comuni che si creano, non senza fatica e risultati parziali, dei ponti con la rete pubblica dei servizi, superando la logica dei binari paralleli. È una realtà, quella di Regioni e Comuni, costantemente monitorata all’interno dell’Atlante di Fidaldo, una mappa interattiva delle misure territoriali promosso dall’organo di rappresentanza dei datori di lavoro domestico, attivo sul suo sito.

Fonte: Osservatorio Inps sul lavoro domestico

Guardate questo grafico: in un paese in cui gli over 65enni aumentano al ritmo di oltre 100.000 l’anno, perché le badanti (regolari) diminuiscono? Perché il mercato nero risulta troppo conveniente e la distanza di costo con quello regolare quest’anno si è ulteriormente ampliata, a causa di aumenti salariali che hanno seguito l’inflazione. Ciò rende altamente probabile che la discesa proseguirà anche nell’anno in corso, ad un ritmo forse ancora più marcato.

Di immigrati abbiamo bisogno come risorsa permanente, e alle assistenti familiari continueremo a rivolgerci per dare risposta a una domanda di assistenza che continuerà a crescere. Il ritornello “la casa come primo luogo di cura” richiede un’apertura reale di flussi migratori, e poi piani formativi sostenibili, estesi e adeguati ai bisogni esistenti.

Si stanno preparando i decreti attuativi della legge delega sulla non autosufficienza (l. 33/2023). Una Prestazione Universale che aiuti davvero a fare emergere il mercato irregolare1, che colmi il divario con quello regolare, e che aiuti le assistenti familiari a seguire piani formativi mirati potrà dare finalmente una svolta a questo settore, troppo a lungo trascurato dalla politica nazionale.

  1. Insieme ad un alleggerimento fiscale, più volte annunciato negli ultimi mesi ma poi regolarmente smentito.