Un Paese in attesa dei LEPS


Questo Punto di Welforum si colloca all’incrocio di due storie: una lunga e una breve. La storia lunga ha una durata significativa, un quarto di secolo, e prende avvio con la Legge 328 del 2000. Da allora, come Istituto per la Ricerca Sociale, abbiamo costantemente dedicato attenzione e spazio ad analisi e approfondimenti riguardo all’evoluzione dei livelli essenziali di assistenza (all’epoca LIVEAS).

La storia breve, invece, fa riferimento all’ultimo numero di Prospettive Sociali e Sanitarie, edito da IRS e pubblicato la scorsa primavera, che abbiamo dedicato alla situazione attuale dei LEPS. In questo senso, il presente “Punto di Welforum” si pone come un approfondimento ulteriore di quel recente lavoro, offrendo un aggiornamento trasversale e aprendo a riflessioni più puntuali sui punti di forza, debolezza e le condizioni istituzionali, organizzative e professionali facilitanti la piena attuazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali.

Sappiamo bene che i LEPS sono interventi, servizi e prestazioni sociali che lo Stato è tenuto a garantire in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, a garanzia di un welfare equo, universalistico e accessibile. Si tratta di una materia decisamente complessa, correlata anche al tema dei LEA sanitari ed a quello più spinoso dell’autonomia differenziata, che porta con sé anche questioni di politica fiscale e tributaria.

Negli ultimi anni si è assistito ad un intenso fermento normativo e definitorio in tema LEPS, le cui radici risalgono alla già citata Legge 328/2000 ed alla riforma del Titolo V della Costituzione, che hanno posto le basi per la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e chiarito il ruolo dello Stato e delle Regioni. Dopo tale previsione normativa si è registrata una lunga fase di stallo durata circa 15 anni. Il primo passo concreto si è avuto con il Decreto legislativo 147/2017, di introduzione della prima misura nazionale di contrasto alla povertà (REI), seguito da interventi successivi attraverso Leggi di bilancio e Piani nazionali che hanno ripreso la materia e l’hanno sviluppata.

Tappe decisive sono state poi le più recenti riforme della disabilità (L. 227/2021) e della non autosufficienza (L. 33/2023) e l’impulso dato dal PNRR, che ha sostenuto soprattutto i LEPS sociosanitari, seppur con risorse temporanee.

Se significativi passi avanti sono stati compiuti dal punto di vista programmatorio e definitorio, oggi la vera sfida è passare da una logica “narrativa” a una logica “deterministica”: servono fabbisogni chiari, obiettivi misurabili, risorse finanziarie stabili e dedicate e strumenti di monitoraggio efficaci per garantire l’effettiva esigibilità dei diritti e ridurre le disuguaglianze territoriali. La piena attuazione richiede condizioni strutturali solide: una governance sovra-territoriale, adeguate dotazioni di organico e competenze professionali integrate, insieme ad un accompagnamento costante, attraverso linee guida, strumenti operativi condivisi, comunità di pratiche.

Questo “Punto di Welforum” riporta gli interventi tenuti nel seminario online tenuto lo scorso 24 giugno. I primi interventi (di Franco Pesaresi e Laura Pelliccia, cui si accompagna l’importante intervento di Michelangelo Caiolfa sul disegno di legge delega sui LEP) offrono un inquadramento complessivo della materia e le relative prospettive di policy. Gli interventi successivi (di Maurizio Motta, Elisa Concina, Francesca Pozzoli, Tiziana Mori, Ariela Casartelli insieme a Ugo De Ambrogio, Cristina Corezzi, Claudio Castegnaro) sono dedicati ciascuno a un LEPS e fanno il punto sui rispettivi percorsi di attuazione.

Siamo convinti dell’importanza, oggi, di tenere alta l’attenzione e la discussione sui LEPS, valorizzare i passi che si stanno facendo, e che con non poca fatica operatori, funzionari e amministratori riescono a compiere, dai Ministeri alle Regioni, ai territori. Con questa raccolta di interventi facciamo la nostra parte. Abbiamo cercato di offrire uno sguardo molteplice sui Leps: giuridico, professionale, economico, organizzativo. A tutte le autrici e gli autori coinvolti va un sentito ringraziamento, per la disponibilità messa in campo senza esitazioni e per il tempo. Una disponibilità che ha consentito di costruire un seminario che è possibile rivedere online qui, e questa raccolta, che offriamo ai nostri lettori.