Promuovere l’indipendenza delle persone con disabilità


Valentina Guerra | 28 Maggio 2018

Lo European Social Network – ESN ha di recente pubblicato un toolkit intitolato ‘Towards more independent lives for people with disabilities. Reflections from social services across Europe’. Lo scopo di questo toolkit è fornire raccomandazioni ed esempi di esperienze realizzate nei paesi europei a professionisti ed operatori dei servizi sociali che forniscono assistenza alle persone con disabilità. Il toolkit raccoglie e analizza diverse esperienze  relative all’inclusione attiva, al coinvolgimento degli utenti dei servizi e all’uso delle tecnologie, realizzate dai servizi sociali di vari paesi europei. Con questa pubblicazione, ESN contribuisce all’attuazione a livello locale della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità delle Nazioni Unite e della Strategia Europea sulla Disabilità (2010 – 2020).

 

Inclusione attiva: indipendenza attraverso l’accesso al mercato del lavoro

Diversi paesi europei hanno stabilito strategie a livello nazionale per permettere alle persone con disabilità di partecipare attivamente al mercato del lavoro. In diversi paesi sono stati promossi a livello nazionale e locale incentivi per i datori di lavoro e le aziende per assumere persone con disabilità. Inoltre, a livello nazionale sono stati stabiliti obiettivi e quote: quest’approccio è operativo in Austria ed è attualmente in fase di studio nei Paesi Bassi.

Nelle regione delle Fiandre (Belgio), un nuovo regolamento sull’economia sociale e protetta ha creato dall’aprile 2015 le maatwerkbedrijven (“imprese su misura”), la cui missione principale è l’integrazione nel mercato del lavoro di persone escluse dal mercato del lavoro tradizionale.

Nei Paesi Bassi, a seguito di accordi tra datori di lavoro, comuni, servizi sociali e fornitori di servizi profit e no-profit è nato il Locus Netwerk, lanciato dall’associazione dei direttori dei servizi sociali olandese (Divosa) per migliorare l’accesso al mercato del lavoro per le persone con disabilità. Accanto al Locus Netwerk che rafforza i collegamenti tra datori di lavoro e servizi sociali, è stato sviluppato un approccio metodologico per creare posti di lavoro che soddisfino le esigenze sia dei datori di lavoro che delle persone con disabilità. Questo approccio è chiamato Diswork e si basa sull’importanza di abbinare le esigenze dei datori di lavoro alle abilità degli utenti dei servizi. A differenza del precedente approccio, che consisteva nel personalizzare un lavoro in modo che fosse adatto per un particolare lavoratore, Diswork promuove la creazione di posizioni di lavoro completamente nuove capaci di ampliare le opportunità per le persone con disabilità nel mercato del lavoro.

 

Scelta e controllo sulla propria vita: coinvolgere le persone con disabilità nella pianificazione dei servizi

Per i responsabili dei servizi sociali e delle agenzie di erogazione, acquisto e controllo dei servizi socio sanitari (tipo le nostre ASL)  coinvolgere gli utenti significa personalizzare i servizi, ovvero assicurare che le persone abbiano accesso a informazioni adeguate per scegliere l’assistenza di cui hanno bisogno. Coinvolgere gli utenti dei servizi e le loro famiglie significa anche includerli nella progettazione, nell’erogazione e nella valutazione dei servizi per garantire che “esperti grazie all’esperienza” abbiano voce in capitolo su come i servizi sono progettati ed erogati, in un processo che viene spesso chiamato “co-produzione”.

Ad esempio, nella municipalità danese di Aarhus, le persone con malattie degenerative, le loro famiglie, il personale che li assiste o fornisce i servizi e i servizi sociali hanno creato un programma congiunto per lo sviluppo di servizi. Quest’iniziativa s’inserisce nell’ambito delle politiche della città di Aarhus per la partecipazione attiva dei cittadini e per lo sviluppo di soluzioni e strategie per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità.

La municipalità di Sofia in Bulgaria coinvolge gli utenti dei servizi attraverso organismi consultivi sull’implementazione delle politiche sociali a livello locale. I rappresentanti delle ONG locali prendono parte al Consiglio per le politiche sociali, che comprende rappresentanti dell’amministrazione locale, consiglieri, rappresentanti governativi, regionali e i servizi sociali.

In Croazia, il Ministero per le politiche sociali e per la gioventù fornisce servizi di assistenza personale alle persone con disabilità attraverso organizzazioni di utenti di servizi contrattate dal governo. L’utente del servizio può liberamente scegliere il suo assistente personale e richiedere delle cure specifiche in base alle sue esigenze. Similmente in Finlandia, il Centro Eskoo ha implementato un programma per aiutare le persone con disabilità a reperire e impiegare direttamente i propri assistenti personali. Gli utenti del servizio insieme al personale del progetto Eskoo decidono di quale supporto hanno bisogno. Gli assistenti personali vengono formati e supportati, ad esempio sulle risoluzioni delle controversie con gli utenti dei servizi.

 

Le organizzazioni guidate dagli utenti stanno contribuendo sempre più al controllo della qualità e alla valutazione dei servizi insieme ai fornitori di servizi e alle autorità locali. Nel Regno Unito, il Gloucestershire Learning Disability Commissioning Team, una partnership tra il Consiglio della contea di Gloucestershire e il gruppo di erogazione, acquisto e controllo delle prestazioni socio-sanitarie (il disability commissioning team) responsabile della pianificazione e della fornitura di servizi di assistenza, ha avviato un programma nel 2013 coinvolgendo Gloucester Voices, un’organizzazione di utenti di servizi per fornire una valutazione sulla qualità del servizio di assistenza sociale. Il Commissioning Team e Gloucester Voices hanno regolari incontri di informazione e pianificazione sulle valutazioni dei servizi pubblici e privati ​​commissionati. Questi possono includere: case di cura residenziali, programmi per persone disabili con sufficiente autonomia ma necessità di supporti, agenzie di assistenza domiciliare, unità di trattamento e servizi di assistenza diurna. Gli utenti dei servizi eseguono autonomamente i controlli di qualità dei vari servizi. I risultati dei controlli vengono tenuti in considerazione dal Consiglio della contea di Gloucestershire nell’elaborazione e nella pianificazione dei servizi.

Il sostegno tra pari è diventato un importante elemento di coinvolgimento degli utenti nei servizi, per questo in Francia i gruppi di mutuo supporto (Groupes d’Entraide Mutuelle) sono stati creati con l’obiettivo di dare un supporto agli utenti dei servizi attraverso il coinvolgimento di persone che hanno problemi simili, come problemi di salute mentale o lesioni cerebrali. Tali gruppi sono stati ufficialmente riconosciuti dalla legge francese sulla disabilità approvata nel 2005. Questa legge ha creato una nuova categoria di servizi sociali denominata “gruppo di mutuo supporto” che garantisce ai suoi membri servizi legati alla promozione della salute, cultura, alloggio e servizi per l’impiego.

 

Maggiore indipendenza con le tecnologie assistive

Le tecnologie assistive e i nuovi metodi di comunicazione consentono alle persone con disabilità di svolgere la loro vita quotidiana in modo più indipendente, con meno bisogno di assistenza e di spostamenti per incontrare il personale sanitario. Un esempio di questo tipo di tecnologia per adulti con disabilità è lo sviluppo di smartphone più accessibili.

Altre tecnologie possono ridurre la necessità di visite a domicilio da parte del personale di assistenza. Sono state sviluppate telecamere domestiche che possono inviare automaticamente un allarme per informare i badanti qualora una persona non sia nel suo letto durante la notte. Inoltre i dati sanitari relativi al peso o alla pressione sanguigna possono essere registrati dall’utente a casa e poi caricati su piattaforme online accessibili da personale sanitario e assistenziale, riducendo la necessità di un operatore sanitario per un regolare check-up.

Le tecnologie assistive come la robotica possono svolgere un ruolo importante nel rendere le attività quotidiane più facili per le persone con disabilità. Nel comune svedese di Örebro, una collaborazione tra l’ente locale, l’università e le organizzazioni di ricerca ha contribuito a promuovere lo sviluppo di tecnologie in grado di sostenere la vita indipendente, come per esempio Bestic, un braccio robotico che può essere utilizzato da persone con difficoltà motorie per mangiare.

 

Il dipartimento dei servizi sociali del Comune di Östersund in Svezia ha creato un team di dieci persone, tra cui tecnici informatici specializzati. Una delle tecnologie sviluppate è un orologio GPS portatile con un pulsante di allarme che può essere attivato per allertare i servizi di emergenza e la famiglia della persona comunicando anche la posizione. Un altro esempio è una chiave digitale progettata per ridurre al minimo il tempo dedicato alle visite domiciliari, che consente agli assistenti di sbloccare la porta anteriore dell’abitazione dell’utente tramite un’applicazione sul proprio telefono.

Molte atre esperienze sono descritte in modo dettagliato nel toolkit scaricabile (in inglese) dal sito dello European Social Newtork (ESN)  ‘Towards more independent lives for people with disabilities. Reflections from social services across Europe.