La proposta di Paolo Cendon, ordinario all’Università di Trieste. Un passo per promuovere il dibattito su questo tema cruciale. A partire dall’individuare un diritto soggettivo per le persone che abbiano compiuto sei anni e siano “portatrici di condizioni significative di disabilità o di fragilità”. Il progetto dovrebbe costituire “parte integrante della carta d’identità dell’interessato” (art. 1).
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